Le 7 Valli

Palazzo 7 si ispira, nel nome, alle splendide 7 valli ossolane che incorniciano la città di Domodossola.

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Vigezzo

Dov’è:
Ad est di Domodossola
In auto: prendere la SS337

Sette i comuni che la compongono, ricchi di tradizioni e storia. La Valle Vigezzo è chiamata anche “Valle dei Pittori”, perchè a partire dal XVII secolo questo luogo dall’infinito spettro cromatico in ogni stagione, aperto ad estese pinete e praterie, è stato fonte di spirazione per artisti, pittori di paesaggio e ritrattisti. L’anima dolce e poetica della valle Vigezzo, protetta dai profili rocciosi e frastagliati dei suoi monti (il Gridone ad est, Pioda di Crana e Scheggia a nord) non ha influenzato soltanto la cerchia dei pittori che qui si sono stabiliti, ma si è estesa a molte forme di artigianato artistico, dall’intaglio del legno all’arte dello sbalzo, dalla lavorazione della pietra alla tessitura e alla creazione di gioielli.
Oggi, le montagne di altezza contenuta, la conformazione ampia e ariosa del territorio, la vicinanza con il “Parco Nazionale Val Grande”, la moltitudine di attività da praticare all’aperto, l’eccellente gastronomia locale, rendono questa valle una delle zone più amate della Valdossola.

 

DA NON PERDERE:

Borgo di Craveggia
Il Borgo di Craveggia è uno dei più antichi dell’intera Valdassola. È soprannominato “paese dei camini” perchè i grandi camini che svettano sui tetti in piode offrono davvero una vista suggestiva, di altri tempi. Passeggiando nel Borgo di Craveggia si possono ammirare gli affreschi dipinti su certe mura dei palazzi signorili, con i balconi decorati da lunghe ringhiere in ferro battuto. Il Borgo è un piccolo gioello alpino ricco di scorci suggestivi e veri e propri tesori, il tesoro di Craveggia, custodito nella chiesa parrocchiale, ne è un esempio e tra la chiesa e l’oratorio di Santa Marta merita senz’altro una visita il Battistero, con la sua vasca battesimale in pietra e i muri esterni affrescati.

Santa Maria Maggiore
(Bandiera Arancione del Touring Club Italiano)
A Santa Maria Maggiore troviamo un museo davvero originale ed insolito: il Museo dello spazzacamino, centro di cultura e memoria di un mestiere umile e antico, raccontato attraverso dipinti, abiti, oggetti e attrezzi di lavoro. Ma è al primo piano del museo che la visita si fa più emozionante e divertente anche per i più piccoli; attraverso un percorso sensoriale il visitatore infila la testa all’interno di un camino, entra in una canna fumaria, ascolta suoni e rumori dalle forti valenze emotive.
Da appuntare in agenda: il “Raduno internazionale dello spazzacamino”, ogni primo fine settimana di settembre.

La Pinacoteca di Santa Maria Maggiore, ospitata nella scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”, dal 1878 rappresenta il cuore della tradizione artistica e intellettuale vigezzina.
La pinacoteca accoglie le opere opere dei grandi maestri in esposizione permanente, paesaggi e ritratti in un arco temporale che va dalla metà del settecento fino alla fine del novecento.
Il terzo museo di cui consigliamo la visita è “La casa del profumo Feminis Farina”. Santa Maria Maggiore è, infatti, la culla della famosissima Acqua di Colonia ideata da Giovanni Paolo Feminis, supportato dal mercante Giovanni Maria Farina. Un percorso espositivo multimediale e multisensoriale, un viaggio stimolante tra profumi ed aromi dalle mille provenienze.

Borgo di Malesco
(Bandiera Arancione del Touring Club Italiano)
Fiore all’occhiello dell’affascinante Borgo di Malesco è l’ Ecomuseo regionale della Pietra Ollare e degli Scalpellini.
L’ecomuseo comprende tre poli museali: un lavatoio, il mulino storico di Zornasco e il Museo Archeologico, oltre a luoghi di interesse sparsi nel territorio. Si tratta di un polo museale che si configura come “museo del tempo e dello spazio”; “del tempo” perchè intende mettere a fuoco passato e presente proiettandosi verso il futuro senza privilegiare sezioni storiche particolari e definite; “dello spazio” perché il bene da tutelare è lo spazio – territorio, concepito nel suo insieme, con tutte le espressioni che nel tempo vi sono sedimentate.

Ferrovia Vigezzina-Centovalli
La Valle Vigezzo è attraversata da una linea ferroviaria che è molto di più di un’infrastruttura di trasporto. I treni bianchi e blu che vi transitano sono veri e propri trenini delle meraviglie che percorrono un magnifico itinerario panoramico, una gioia per gli occhi lunga 52 chilometri immerso nella natura rigogliosa, attraverso 83 ponti e 31 gallerie.
La Ferrovia Vigezzina-Centovalli congiunge Domodossola a Locarno, sul versante svizzero del Lago Maggiore. La tratta è percorribile interamente o soltanto in parte, programmando delle soste nei borghi della Valle. In autunno i gialli e i rossi fiammeggianti delle foglie fanno di questo piccolo viaggio un appuntamento imperdibile, ma è certo che lo spettacolo di questo itinerario offra le sue perle in ogni stagione dell’anno.
info: www.vigezzinacentovalli.com

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Formazza

Dov’è:
A nord di Domodossola
In auto: prendere la SS33 del Sempione e SS659

A nord di Domodossola, al confine con la Svizzera, entriamo nel territorio della Valle Formazza, “Pomatt” in lingua Walser. La Valle è fortemente caratterizzata dalla cultura antica di questa popolazione germanica proveniente dal limitrofo Goms. I Walser, durante il XIII secolo, oltrepassarono i confini del Canton Vallese insediandosi in questo splendido territorio. Oggi sono ancora riccamente vive le tracce storiche di questa popolazione: la lingua dialettale ancora in uso, gli affascinanti villaggi in legno e pietra, i nomi delle località in lingua Walser e le squisitezze gastronomiche trasmesse come tradizione vuole, di padre in figlio.

 

DA NON PERDERE:

Cascata del Toce
La Valle Formazza è terra di numerosi bacini d’acqua creati nei primi decenni del XX secolo per la produzione di energia idroelettrica. La diga Morasco, lunga 565 metri e alta 55 metri, regola il flusso della spettacolare Cascata del Toce. Situata in frazione Frua ad un’altitudine di 1675 metri la Cascata del Toce, con il suo maestoso salto d’acqua di 143 metri, è una delle cascate più alte e spettacolari d’Europa ed occupa un posto di primo piano fra i simboli della Val d’Ossola.
È opportuno sapere che è possibile ammirarla nel pieno della sua impetuosità soltanto in certe giornate fra giugno e settembre, quando la diga di Morasco, a monte della cascata, toglie le briglie alle sue acque.

Riale e San Michele
Ad oltre 1700 metri di quota troviamo l’antico paese di Riale, piccolo villaggio dai tipici tetti in pietra, uno dei primi insediamenti Walser. Alcune di queste costruzioni sono state ristrutturate come case vacanze e immerse nella natura offrono un nido in cui rigenerarsi, nella pace e nel silenzio.
Riale, grazie alla conformazione del territorio e alle sue abbondanti nevicate è il paradiso dello sci di fondo e del trekking ed è molto conosciuta dagli appassionati. Nell’abbraccio delle vette maestose della Valle Formazza, immersi in un paesaggio cangiante, troviamo 12 km di piste tra boschi di larici e d’abete. Il Centro del Fondo Formazza, in località San Michele, è una delle mete preferite dei campioni di questa disciplina sportiva ma anche dei meno esperti. Numerosi i sentieri per il nordic walking e il trekking, a fronte di differenti livelli di difficoltà. Una tranquilla passeggiata ad anello circondati da una variegata vegetazione è quella attorno al lago di Morasco, il bacino che raccoglie le acque turchesi della cascata del Toce.

 

DA GUSTARE:
Bettelmatt, formaggio Gourmet
Una prelibatezza casearia che è impossibile non citare è il rinomato Bettelmatt, soprannominato “formaggio degli Dei”, proveniente da soli sette alpeggi in alta quota delle alpi Lepontine (cinque in Valle Formazza e due in Valle Antigorio). Vi invitiamo ad assaggiare questo formaggio gourmet, una gioia per il palato che raccoglie i profumi e gli aromi degli alpeggi più incontaminati.

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Antigorio

Dov’è:
Nord est di Domodossola
In auto: prendere la SS33 del Sempione

 

DA NON PERDERE:

Baceno: Chiesa monumentale di San Gaudenzio
La chiesa monumentale di San Gaudenzio è un’architettura religiosa – simbolo conosciuta in tutto il Piemonte.
Svetta su un contrafforte roccioso affacciato sul fiume Devero ed è internamente rivestita da splendidi affreschi. Un recente progetto di illuminotecnica rende la chiesa uno spettacolo sotto le stelle davvero suggestivo. Di giorno, l’edificio si staglia in tutto il suo fascino antico sullo sfondo policromo del paesaggio naturale, con la bella scalinata protesa sulla facciata romanica.
La cappella originaria risale all’anno mille, ma nel corso dei secoli la storia si è stratificata sulle sue fondamenta attraverso lo stile dei tempi, passando dal romanico lombardo al gotico delle navate laterali, fino alla chiave barocca dei successivi interventi, verso la fine del 1500.

Orridi di Uriezzo
Una sorta di gran canyon dell’alto piemontese: gli Orridi di Uriezzo sono uno spettacolo di gole scavate nel granito dalle acque del torrente che nei secoli scorrevano a valle del ghiacciaio del Toce. Le strette vallate, i tortuosi cunicoli e le gole si sono formati una volta che i ghiacciai sono scomparsi dando vita ad un ecosistema umido, patria di muschi e felci.
Oggi le sue cavità possono essere visitate attraverso un sistema di scale e passerelle in ferro. Gli orridi sono tre e sono raggiungibili da Croveo (frazione di Baceno) e dalla località di Maiesso (Premia) e Verampio.
L’Orrido Sud, lungo circa 200 metri, raggiunge una profondità di 20-30 metri. Da molti è considerato il più suggestivo; l’Orrido Nord-Est, molto stretto in alcuni punti, è lungo 100 metri e profondo 10; l’Orrido Ovest, meno caratteristico dei primi due è comunque indicato per i più esperti.

 

BENESSERE E RELAX

Terme di Premia
Situato nella culla di un paesaggio splendido che favorisce tranquillità e benessere, il Centro termale di Premia è alimentato dalle acque di una sorgente antica con temperatura di 42°C, ma nelle piscine la temperatura oscilla tra i 32°C e i 36°C. La struttura, costruita nel rispetto dell’ambiente e in sintonia con le architetture autoctone (legno, pietra, coperture in beola e vetrate che creano un collegamento tra interno ed esterno), offre un ventaglio di proposte adatte ad adulti e anche a bambini piccoli che attraverso giochi e ausili dedicati possono prendere confidenza con l’acqua. Le ampie vasche attrezzate con lettini idromassaggi, getti cervicali e getti plantari, il percorso vascolare rigenerante, la sauna, il bagno turco e le docce emozionali sono soltanto un accenno delle proposte del centro. Le Terme di Premia propongono trattamenti estetici e massaggi olistici e dispongono, inoltre, di una qualificata equipe di medici rivolta alle patologie più complesse dell’utenza. Sono previste aperture serali, in occasione di eventi a tema che regalano un’esperienza incantevole nel tepore e sotto il cielo notturno.
Info: www.premiaterme.com/it/home

 

NATURA

Parco naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero
Dal paese di Baceno la strada svolta a sinistra conducendo al Parco Naturale dell’Alpe Devero compresa nell’area protetta del parco naturale dell’alpe veglia e dell’alpe Devero.
Ambiente incontaminato e meraviglie naturali sono senza dubbio le parole d’ordinanza di quest’area protetta.
Compreso tra i comuni di Varzo, Trasquera, Crodo e Baceno, il Parco, con le sue vette tra i 1600 ed i 3.553 di altitudine del Monte Leone è stato istituito per tutelarne l’immensa ricchezza nauturalsitica.
L’Alpe Devero, è chiamata “Alpe del sorriso”, in virtù di un incredibile varietà di fioriture dalle mille sfumature. Patria di marmotte, camosci e aquile (con un po’ di fortuna è possibile avvistare anche il raro esemplare del Gipeto), nei suoi pascoli si producono eccellenze casearie di alta qualità (tra cui il Bettelmatt), ottenute con i metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione.

 

SPORT

Bouldernig a Foppiano
L’Alpe di Foppiano, all’ombra del Monte Cistella e a quota 1.200, ospita nel suo bosco di faggi e abeti rossi oltre trecento sassi costituiti da gneiss grigio a tacche e fessure per l’arrampicata; i massi possono raggiungere i 6/7 metri di altezza. Una disciplina sportiva, quella dell’arrampicata su sasso, che negli ultimi anni ha richiamato a Foppiano sempre più sportivi grazie al gruppo Foppiano boulder che si è adoperato con passione a valorizzare quest’affascinante tipologia di arrampicata praticata nel bosco rispettando la natura. Lo dimostra il progetto “Adotta un sasso”, che permette a chi lo desidera di “adottare” uno dei sassi del bosco di Foppiano e legarlo al suo nome in tutte le pubblicazioni ufficiali, in cambio di una giornata all’anno di pulizia e manutenzione dell’ambiente.
Info: www.foppianoboulder.it/

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Divedro

Dov’è:
Nord ovest di Domodossola
In auto: prendere la SS33 del Sempione

La Valle Divedro si sviluppa lungo la via del Sempione, tappa privilegiata nel corso dei secoli dei viandanti che oltrepassavano il valico tra la Svizzera e l’Italia. Una valle molto antica abitata dagli etruschi e, tra gli altri, dai Leponzi, la popolazione da cui deriva il nome delle Alpi Lepontine.
Madre indiscusse della valle sono le montagne, maestose, e i meravigliosi alpeggi che offrono un’infinità di passeggiate tra i prati fioriti in estate o con le ciaspole ai piedi in inverno.
Due i comuni della Valle: Varzo, con le sue numerosissime frazioni, e Trasquera. Dal centro di Varzo una strada porta alla nota località di San Domenico, vicina al magnifico parco naturale dell’Alpe Veglia, un paradiso naturalistico che ha conservato integri fascino e bellezza.

 

DA NON PERDERE:

Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero
Il parco si sviluppa su una superficie di 8.539 ettari e le sue vette sono comprese tra i 1.600 ed i 3.553 del monte Leone, la vetta più alta delle alpi lepontine. Il Parco rientra nei comuni di Varzo, Trasquera, Crodo e Baceno ed è stato istituito nel 1995 accorpandosi con il Parco Naturale dell’Alpe Devero.
I pascoli dell’alpe veglia sono ampi e assolati, punteggiati dalle tradizionali case in pietra e circondati dai boschi di Larici che in autunno esplodono di colori caldi. Per la sua luminosità viene chiamata Alpe della luce. Dai pascoli partono diversi itinerari escursionistici raggiungibili da Ponte Campo o dall’Alpe di Ciamporino.
Sono presenti numerosi laghi alpini e altipiani e la grande varietà di ambienti naturalistici accoglie un’incredibile varietà di specie floreali in virtù delle quali l’Alpe Devero è soprannominata Alpe del sorriso.

San Domenico Ski
35 chilometri di piste di ogni grado di difficoltà; il comprensorio sciistico è dotato di sette impianti di risalita. Dalla quota di 1.420 metri di San Domenico si sale fino ai 2.500 metri del Dosso, passando attraverso l’Alpe di Ciamporino, più adatta ai principianti.
Le piste di Passo Sella e del Dosso sono invece indicate per gli sciatori più esperti che possono misurarsi con discese che hanno pendenze fino al 55%, con passaggi difficili che richiedono più padronanza e tecnica.

DIVERTIMENTO PER PICCOLI E GRANDI
Sando Parco Avventura
Cinque i livelli di difficoltà ai quali ci si approccia sotto lo sguardo vigile dello staff, che assiste i visitatori in modo graduale ai percorsi fra gli alberi, situati a diverse altezze da terra e adatti sia agli adulti che ai bambini: ponti tibetani, reti, liane, passerelle e divertenti teleferiche.
Il parco rappresenta una forma di approccio alla natura divertente, sicura e rispettosa dell’ambiente.
Il sistema di sicurezza “linea vita continua” impedisce ogni tipo di caduta accidentale sia durante i passaggi sospesi sia durante i passaggi sugli alberi da un punto all’altro.
All’interno del parco è presente un’area gonfiabili, un’area noleggio di fat bike per i più piccoli e un posto ristoro.
info: www.visitossola.it/poi/sando-parco-avventura/

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Bognanco

Dov’è:
Ad ovest di Domodossola

Incastonanta tra la valle Divedro a nord e dalla valle Antrona a sud troviamo la Valle Bognanco. È la valle di Domodossola per eccellenza perchè è la più vicina al capoluogo. Si tratta di un’area molto verde e fresca, attraversata dal torrente Bogna dal quale la valle prende il nome.
Viene chiamata anche valle delle cento cascate poichè il territorio è attraversato da numerosi corsi d’acqua, torrenti e cascate, tanto da essere particolarmente conosciuta e amata da chi pratica il canyoning, un’attività che intreccia tecniche della speleologia e dell’alpinismo in ambiente torrentizio.

Dove praticare Canyoning

Rio Rasiga
Meravigliosa discesa in acqua piuttosto fredda. Il primo tratto è costellato da una varietà di tuffi e scivolate mentre la restante parte del percorso si snoda attraverso meandri scavati nel granito.
Percorso lungo e faticoso, di impegno alto.
www.visitossola.it/poi/canyoning-rio-rasiga/

Rio Dagliano o Rio Variola Superiore
Percorso molto bello e variegato, tecnico ma anche divertente, offre passaggi di impegno medio-alto con una portata d’acqua solitamente vigorosa.
www.visitossola.it/poi/canyoning-rio-variola-superiore/

 

SENTIERO STOCKALPER

In alta val Bognanco troviamo il celebre Sentiero Stockalper, un trekking da percorrere solitamente in tre tappe e che collega Gondo, al confine con la Svizzera, a Briga, nell’ alto Canton Vallese. Il percorso prende il nome da Kaspar Von Stockalper, detto “Re del Sempione”, un politico e commerciante svizzero che nel 1600 gestiva il traffico di merci al Passo del Sempione.

Tappa 1 Brig – Simplonpass
Si parte con un sentiero in salita sopra la gola Saltinaschlucht e si procede lungo la valle Tafernatal fino al Passo del Sempione. Si incontrano edifici storici come il castello Stockalper a Briga e l’Ospizio sul valico del Sempione.

Tappa 2 Simplonpass – Simplon Dorf
Si scende lungo il versante sud del Sempione nell’abbraccio di un paesaggio ricco di fascino, incrociando insediamenti alpini e piccoli borghi fino a Simplon Dorf. Qui è possibile visitare il museo sulla storia del valico.

Tappa 3 Simplon Dorf – Gondo
Si attraversa la gola Gondoschlucht, molto selvaggia, e si prosegue su antichi sentieri dove si incontrano edifici storici di notevole interesse, come la Torre Stockalper a Gondo.

 

BENESSERE E RELAX

Terme di Bognanco ÒNIRO
Il centro termale si trova in località Fonti (San Lorenzo), a soli 7 km da Domodossola. Risale ai primi del 900 e le sue acque sgorgano da tre sorgenti con differenti proprietà curative. All’interno del parco sono state conservate le strutture dell’epoca ancora oggi in uso.
Le terme si compongono di due piscine con temperatura di circa 31°; getti idromassaggio; docce emozionali con aromaterapia e cromoterapia; vasca di reazione; bagno turco, sauna finlandese e una particolare doccia da fruire in posizione orizzontale che, con i suoi 1200 getti di acqua, è in grado di sostituire i movimenti benefici delle mani di un massaggiatore.
Il centro dispone inoltre di un’area estetica dove vengono effettuati trattamenti di base e vari tipi di massaggi. Vengono inoltre svolte cure idropiniche con acque minerali, oligominerali o bicarbonate con l’assistenza di personale medico qualificato.

 

DA NON PERDERE

Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo a Bognanco
La Chiesa risale al 1535 ed è stata rivista in epoca barocca per giungere alla forma attuale intorno alla metà del 1700. Sulla facciata esterna, sopra il portone campeggia un affresco della fine del XVI secolo e noterete che il campanile del XVI secolo è posto curiosamente sull’angolo della facciata della casa parrocchiale. All’interno la navata spaziosa accoglie il visitatore sotto alla bellissima volta affrescata.

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Antrona

Dov’è:
Ad ovest di Domodossola, tra la valle Bognanco a nord e la valle Anzasca a sud.

Tra le valli Ossolane è forse la meno “mainstream”, quella meno esposta al turismo di massa. Solitaria e selvaggia, molto verde, è una vallata che ha mantenuto un alto grado di integrità dell’ambiente. È una valle da assaporare in stile “slow”, ottima per chi ha bisogno di staccare dai ritmi serrati della vita cittadina e per chi ama la tranquillità, le tradizioni autentiche e la buona cucina.

Parco Naturale Alta Valle Antrona
Il Parco confina con un’importante Riserva naturale svizzera, la Riserva Naturale della Laggintal e si estende per quasi ottomila ettari.
Il pittoresco borgo Mezzavalle segna la quota più bassa dell’area (500m), mentre l’altitudine maggiore è segnata dal Pizzo Andolla (3.656m) che confina con la riserva svizzera.
Nel parco ci sono cinque bacini d’acqua artificiali: il Lago di Antrona, il Lago di Camposecco e il Lago Alpe dei Cavalli, nei pressi di Cheggio Lago di Campliccioli e il lago di Cingino, con lo spettacolo degli stambecchi acrobati capaci di arrampicarsi alla ricerca di sale sui 90° del muro della diga.
Nel parco vi sono diversi tipi di habitat e una ricchissima biodiversità di flora e fauna che ospita specie rare come il Gipeto e alcuni larici monumentali dell’Alpe Lombraoro.

Borgomezzavalle e lo specchio di Viganella
Il borgo storico ha mantenuto intatto il suo cuore di legno e pietra: le abitazioni, i passaggi sotto alle volte in sasso nelle stradine strette, le stalle, hanno conservato il fascino dell’architettura rurale originaria e la frazione di Viganella, limitrofa a Borgomezzavalle, racconta una bellissima storia che ha come protagonista uno specchio: fino al 2006, da novembre a febbraio i raggi del sole non riuscivano a raggiungere questo angolo sperduto della Valdossola, ma il sindaco e un amico architetto trovarono una meravigliosa soluzione: il sole sarebbe arrivato a illuminare e scaldare il paese con i suoi raggi caldi attraverso il riflesso di uno specchio. E così fu. Lo specchio, della dimensione di quaranta metri quadrati e posizionato a 1.100 metri di quota ruota in cadenza regolare, illuminando il centro del paese durante l’inverno.

Antrona Schieranco
Insieme al comune di Borgomezzavalle, Antrona Schieranco rientra nel territorio del Parco Naturale dell’Alta Valle Antrona. Da qui partono numerosi sentieri escursionistici ed è un ottimo punto di partenza per passeggiate e trekking. Da uno di questi sentieri si raggiunge Cheggio, che significa luogo aperto e solitario. Bello il giro ad anello attorno al lago di Cheggio di cui un tratto in quota si apre a spettacolari viste panoramiche. Il tratto iniziale sopra la diga è piuttosto ripido e fino all’Alpe Teste Inferiore si incontrano punti esposti e passaggi attrezzati con catene di sicurezza.

ATTIVITÀ OUTDOOR E LINK UTILI

Valle Anzasca

Dov’è:
A sud est di Domodossola, passando per la SS3 del Sempione

La Valle, culla del popolo degli alpini, i Walser, custodisce tutta la ricchezza storica di una civiltà di frontiera che ha saputo integrarsi in un ambiente bellissimo e difficile. Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa è il primo insediamento Walser risalente al XIII secolo. In questo antico villaggio sorge il Museo Casa Walser di Macugnaga che conserva intatta l’antica struttura del 1.600. Qui si possono osservare centinaia di reperti d’epoca e la collezione si sviluppa su tre livelli che sprigionano tutto il fascino di un mondo rurale perduto, attraverso il legno che scricchiola sotto i piedi e le suppellettili di uso quotidiano. Nel piano interrato si trova una sala che raccoglie riproduzioni di antiche stampe e fotografie, oltre ad essere sede di mostre temporanee.

Monte Rosa
In Valle Anzasca, a nord, confinante con la Svizzera, ci si imbatte nel Monte Rosa, l’esteso massiccio delle Alpi Pennine. Punta Dufour tocca i 4.634 metri ed è la vetta più alta del gruppo.
La parete est, che affaccia sul paese di Macugnaga, è la più conosciuta ed è l’unica dell’arco alpino ad avere dimensioni himalayane.
Altro versante di notevole imponenza è la parete valsesiana che aggetta su Alagna Valsesia. Nel versante nord svizzero troviamo invece i 14 km del ghiacciaio del Gorner (Gornergletscher).
Tra giugno e settembre è possibile esplorare questo paradiso a piedi, seguendo la traccia CAI del Tour del Monte Rosa – Cervino, 173 km da percorrere in una settimana di cammino attraversando 7 meravigliose valli alpine in tre diverse regioni: Valle Anzasca e Valsesia (Piemonte); Valle del Lys, Val d’Ayas e Valtournenche (Val d’Aosta); valli di Saas Fee e di Zermatt in Svizzera.

Oasi faunistica del Monte Rosa
Capanna Margherita, situata ad oltre 4.500 metri sulla Punta Gnifetti e la Cima Jazzi (quota 3.803) si possono raggiungere partendo dalla frazione Pecetto di Macugnaga, ma le alte quote di questa zona sono comunque accessibili più comodamente attraverso gli impianti di risalita di Macugnaga.
L’oasi accoglie in tutta la sua lunghezza il ghiacciaio del Belvedere. Occorre molta cautela per quanto riguarda i percorsi più a ridosso del ghiacciaio ed è senz’altro consigliato rivolgersi alle guide alpine.
Da Macugnaga numerosi sentieri, segnalati molto bene, introducono gli amanti della montagna in una ricca biodiversità: boschi di larici, conifere, un sottobosco estremamente variegato e popolato nelle zone più basse, in primavera e in autunno, di camosci e stambecchi.

 

Torre di Battiggio (Vanzone)
Considerata Monumento Nazionale la Torre di Battiggio a Vanzone è una delle architetture difensive medievali più belle e meglio conservate della Val d’Ossola. Costruita con pietre autoctone di forma squadrata, dopo un importante progetto di riqualificazione svetta possente sul territorio ed è circondata da un verde lussureggiante.

Miniera d’oro della Guia – Macugnaga
Sita nella località Fornarelli di Macugnaga, la miniera si dipana in un percorso di circa un chilometro e mezzo. Un luogo affascinante visto in passeggiata ma che testimonia il durissimo lavoro del minatore, mestiere molto diffuso in valle tra il 1700 e il 1960.
L’estrazione dell’oro ebbe il suo picco maggiore tra gli anni 30 – 50 del XX secolo ma la miniera venne chiusa nel 1961 a causa della tecnologia obsoleta e della concorrenza straniera che portò la miniera ad essere poco fruttuosa.
Oggi questo luogo rappresenta un viaggio nel ventre di un mestiere che sapeva mettere a dura prova gli uomini, tra le ombre e le flebili luci delle sue gallerie scavate nella nuda pietra.

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